Con questa normativa il grado di responsabilità e diritti riconosciuti al cliente sono maggiori rispetto al passato
Con la nuova direttiva europea sui pacchetti turistici c’è il rischio di diventare la protezione civile del viaggiatore? Qualcuno ha ventilato questa ipotesi, ma c’è chi preferisce parlare di “angelo custode”. A sostenere questa tesi é Massimo Broccoli, direttore commerciale di Veratour, intervenuto alla tavola rotonda sul tema direttiva in occasione del recente Marsupio Day.
Le responsabilità
Broccoli parla di responsabilità da parte di tutti, da un lato le adv che “dovranno formare il cliente”, dall’altro il t.o. che “dovrà mallevare le adv da qualsiasi tipo di problematica, in questo modo evita, appunto, che diventi un facente parte della protezione civile – afferma il manager -. Con questa direttiva il grado di responsabilità e di diritti riconosciuti al cliente sono maggiori rispetto al passato, per questo dovremo essere gli angeli custodi del viaggio“, asserisce Broccoli. Per il prodotto villaggio è più semplice, “avendo personale nostro, in ogni caso saremo molto legati al rispetto di norme ben precise”. Ricordiamoci sempre che stiamo parlando di una normativa a tutela del consumatore, come é stato sottolineato durante la tavola rotonda.
Inadempimento del contratto
Diego Scopece, responsabile ufficio legale di Eden Viaggi, sottolinea proprio che “la direttiva aumenta il livello di soggettività del cliente”. Scopece ha affrontato il tema dell’inadempimento del contratto.Nel caso in cui venga a mancare un servizio previsto, il t.o. ne offre uno sostitutivo, ma se il cliente lo rifiuta cosa succede? “É un tema dibattuto ante normativa, non ci sono cambiamenti se non per il cliente – osserva Scopece -. La normativa é abbastanza chiara sul fatto che il servizio debba essere paritetico, ma anche con una riduzione di prezzo. Si tratta pur sempre di una modifica del contratto”.
L’inadempimento lascia la possibilità al consumatore di poter non accettare la proposta di servizio sostitutivo offerto dal t.o. “pertanto gli operatori dovranno lavorare sulla possibilità di offrire al cliente qualche cosa che sia paritetico”. Se al cliente non va bene “va restituito il costo del pacchetto, in quanto é un annullamento senza penali”.
Il tema assicurativo
Gianluca Rossoni, avvocato di tourismlaw.it parla di difetto di conformità. Il legale fa presente che nella direttiva ci sono “elementi che limitano il diritto del consumatore di poter decidere, spunti nuovi favorevoli al fatto che il consumatore sia responsabilizzato”.
Ben venga l’assicurazione obbligatoria, é stato detto al tavolo del Marsupio Day. In tema di obbligatorietà sembrerebbe che “i t.o. possano emettere una polizza in obbligatoria nel pacchetto di viaggio, ma non per motivi soggettivi – fa presente Christian Garrone, a.d. di Insurance 4 Travel -. Se non ci sono penali da pagare non si può chiedere il rimborso”.
Il disallineamento fiscale
Un altro tema su cui riflettere é “il parzialedisallineamento fiscale tra pacchetto turistico e servizio aggregato”, ha fatto presente il consulente legale Pierluigi Fiorentino. “Il prezzo forfettario globale non é più l’elemento fondamentale che qualifica i servizi come pacchetto e che fa scattare la norma della direttiva”. Ciò che è fondamentale ricordarsi é che “la direttiva pacchetti é diversa dalla direttiva Iva del 2006”.
I rischi
Non c’è la volontà di fare allarmismo, ma secondo Massimo Caravita, presidente di Marsupio Group, questa normativa presenta “molti rischi per l’organizzatore, così come l’adv che organizza deve stare attenta anche dal punto di vista fiscale, per il rischio di disallineamento”, mette in guardia Caravita. Il manager rileva anche degli elementi positivi, in particolare il punto in cui si dice “che se non sei un soggetto abilitato non puoi fare più di due eventi all’anno, il che delimita l’ambito di occasionalità a non più di due viaggi. In questo modo si può contrastare quella parte di abusivismo che capita di subire. Se già ci sono tre volantini di una associazione, vuol dire che quest’ultima é al di fuori della norma. Il consumatore ha tanti diritti e tutele che gli permettono di andare dal giudice e di avere un rimborso”, afferma il manager. s.v.
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