Secondo il presidente di Fiavet Emilia Romagna e Marche bisogna trovare il modo di pensare meglio il buono vacanze, “ampliando la platea dei beneficiari ed i servizi acquistabili” – di Stefania Vicini
Riflette sull’estate 2020, sullo strumento dei voucher e dei buoni vacanza, Massimo Caravita, presidente Fiavet Emilia Romagna e Marche e arriva alla conclusione che sono stati utilizzati da “una platea di persone non abituata ad andare in vacanza – afferma a Guida Viaggi -. Alcuni albergatori hanno aperto con la prospettiva di incassare il buono, infatti ha aiutato in parte il fronte alberghiero, non il comparto agenziale”, asserisce, aggiungendo che in termini di utilizzo “è al di sotto rispetto a quanto previsto dal governo”. La speranza di tutti è che vengano reimpiegati per le adv, per il settore.
Caravita non demonizza lo strumento in assoluto, lo dice molto chiaramente, “il problema è che è stato solo a beneficio del comparto alberghiero”. A suo dire poteva essere gestito “ampliando la platea dei beneficiari ed i servizi acquistabili”.
Dal canto suo l’impegno di Fiavet Emilia Romagna e Marche è quello di sostenere le adv in modo che usino gli strumenti “messi a disposizione da governo e regioni, dal credito di imposta sugli affitti ai finanziamenti senza garanzia”. Cosa ha fatto la regionale per venire incontro alle adv? “Abbiamo chiesto di avere un contributo per ogni passeggero portato in Emilia Romagna dalle agenzie di viaggi – spiega Caravita -, in modo che si creino benefici e traffico che restino nella filiera”.
Un modus operandi utilizzato già da altri Paesi, poco in Italia. Alla base c’è la volontà di “agevolare gli atteggiamenti virtuosi – spiega il manager -. Per esempio lo abbiamo fatto in Emilia Romagna sui pullman, per ogni passeggero che arrivava a settembre ed ottobre era previsto un piccolo ristoro dato alla adv organizzatrice. Sono modelli virtuosi su cui investire”. La convinzione del manager è che non bisogna puntare solo sull’assistenzialismo, ma “che bisogna investire anche nella ripartenza, nel sistema di filiera”. Unità di intenti e di azioni. Andare nella medesima direzione.
Vero è che qualcosa di positivo la situazione attuale l’ha portato, “è la prima crisi in cui si sente parlare di adv e di t.o, di turismo in generale, del nostro comparto”, osserva il manager.
Alla domanda se siamo di fronte ad una nuova consapevolezza? Caravita fa presente che il settore del travel ha “esigenze più lunghe, noi ripartiremo tre-sei mesi dopo e qualsiasi strumento per noi deve essere prolungato dal governo”. A suo dire le associazioni “non hanno finito il loro lavoro, devono continuare a monitorare la parte di sostegno data alle aziende e far capire che va prolungata”.
Secondo Caravita bisogna “trovare il modo di pensare meglio il buono vacanze, far sì che ci sia un investimento del governo sul sistema di filiera, che amplifichi i benefici in termini fiscali e di conseguenza gli aiuti”.
Stefania Vicini