Il presidente Caravita ribadisce che sono necessari segnali chiari e interventi urgenti e strutturali a sostegno delle aziende del travel che si trovano in particolare difficoltà nella regione
A causa dell’emergenza Covid-19, il comparto turistico è indubbiamente il più penalizzato. In Emilia-Romagna, in particolare, il coronavirus sta seriamente mettendo a dura prova le aziende del travel rappresentate da Fiavet, come dichiara il presidente regionale dell’associazione invocando interventi urgenti e risposte chiare per le varie esigenze.
“Premesso che, nonostante l’emergenza Coronavirus, le nostre aziende non hanno mai smesso di operare per garantire e gestire le prenotazioni in essere e per assistere la clientela – spiega Massimo Caravita, presidente Fiavet Emilia-Romagna – dal 18 maggio tutti noi siamo pronti a ripartire più motivati che mai. Se però da un lato siamo impazienti di poter mettere a disposizione dei cittadini la nostra professionalità, dall’altro sentiamo il bisogno di ricevere dalle Istituzioni conferme e risposte inerenti le richieste presentate nel tempo agli assessorati di competenza e rimaste ancora in sospeso, come ad esempio, quella relativa al bando di digitalizzazione ed arredi; il fondo regionale agenzie sicure (che coinvolge circa 90 aziende ed è dedicato al fallimento dei fornitori); l’aggiornamento e la modifica della Legge Regionale per professioni turistiche”.
“Indubbiamente, nei giorni scorsi, l’assessore regionale ai Trasporti e al Turismo Andrea Corsini -prosegue il presidente Caravita – ha colto il grido di aiuto presentato dagli agenti di viaggio, non sottraendosi al confronto e rilanciando con proposte e idee, e di ciò lo ringraziamo; è altrettanto vero però che ad oggi siamo ancora in attesa di un segnale chiaro. Ribadisco infatti che sono necessari interventi urgenti e strutturali a sostegno della nostra categoria, che presenta criticità diverse e più gravi rispetto ad altri comparti produttivi. Infatti, è impensabile che alla fine del lockdown le nostre imprese possano ritornare in tempi brevi a pieno regime produttivo, in quanto, per esempio, i turisti stranieri non potranno venire in Italia per lungo tempo. Il rischio è che non si comprenda il valore strategico del nostro comparto per la ripartenza di tutto il turismo regionale. Come ho sottolineato, l’assessorato presieduto da Corsini ha da tempo aperto un dialogo costruttivo con noi, ma è necessario fare di più, calibrare gli interventi in maniera mirata e fare Sistema, anche nelle attività promozionali future per il rilancio del nostro territorio”.
“Il nuovo decreto che regola le riaperture presenta tante lacune che lasciano le nostre aziende in un futuro incerto” – commenta il consiglio direttivo Fiavet. In particolare, Fiavet Emilia-Romagna in riferimento al nuovo Dpcm sostiene che: il bonus vacanze debba essere spendibile anche pagando il proprio soggiorno in agenzia per renderlo un vero strumento di ripartenza del settore turistico. La cassa integrazione, poi, deve poter essere estesa al 31/12/2020. I 25 milioni per le agenzie di viaggio e tour operator è una cifra esigua, per non parlare delle procedure che risultano poco chiare, in quanto demandate ad un decreto ministeriale. Infine, il fondo perduto debba essere collegato ad una perdita calcolata “anno per anno” in quanto le agenzie di viaggio avranno una perdita effettiva ben oltre la fine del lockdown.
“In primis ciò che chiediamo – spiega Caravita – è il rifinanziamento del bando regionale per la concessione dei contributi per l’abbattimento dei costi di accesso al credito; quindi una tassazione che porti alla cancellazione delle rate dei tributi locali del primo semestre 2020 e dell’Irap per tutto il 2020, oltre alla riduzione dell’aliquota regionale Irpef; infine un fondo di sostegno dedicato alle nostre aziende”.
“Sebbene in questo momento sia prematuro fare previsioni, qualunque cosa accada – conclude il presidente Caravita – noi di Fiavet ci saremo e continueremo a fare la nostra parte, sia dando voce alle associazioni e alle aziende del comparto, sia ponendoci come capofila per contribuire alla ripartenza della macchina del turismo dell’Emilia-Romagna: un’industria turistica che non ha eguali e che, sono certo, sarà in grado di accogliere i turisti in sicurezza, regalando esperienze nuove ed entusiasmanti. Perchè, se è vero che il turismo è tra i settori che escono più sconfitti dalla pandemia, è anche quello che prima di altri deve reiventarsi, compatibilmente con le norme in vigore. Sono altrettanto certo inoltre che viaggiare in Italia sarà sicuro e che l’accoglienza raggiungerà i massimi livelli, anche se con alcune limitazioni. Infine, se in una prima fase i soggiorni saranno più corti e localizzati soprattutto nei fine settimana, lo scenario cambierà radicalmente con la riapertura delle frontiere, momento in cui dovremo essere pronti ad accogliere vecchi e nuovi clienti, con l’obiettivo di soddisfare ogni tipo di richiesta, anche la più esigente. Fortunatamente, abbiamo dalla nostra parte una regione dove il grande senso di accoglienza ed ospitalità, il servizio accurato, l’empatia e l’ascolto rappresentano un forte appeal per diversi target turistici, per cui credo che, seppur con fatica, i risultati non mancheranno ad arrivare se, sostenuti dalla regione, saremo in grado di fare rete e di non arrenderci”.
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