Thomas Cook-Caravita: “Le aziende di filiera tradizionale funzionano”

Il presidente di Marsupio, in merito alla debacle del colosso inglese, non crede esista “il caso”, ma vorrebbe “che non ci fosse la miopia di togliere i pagamenti agevolati”

“Secondo me non c’è il caso Thomas Cook”. A pensarla così è Massimo Caravitapresidente di Marsupio Group, interpellato in merito alla vicenda che ha visto protagonista il colosso inglese. A suo dire la società, agglomerato di più realtà, “era già in sofferenza, ha prolungato la sua agonia, che poi è arrivata”.

Il manager ci tiene a precisare che “le aziende di filiera tradizionale funzionano, non c’è il caso che il modello di business non funzioni – commenta a Guida Viaggi -, semmai cosa non vorrei che capitasse?”. Il manager ha le idee ben chiare in merito, “Ora si sta sentendo qualche cosa dell’impatto sull’economia turistica italiana di alberghi e ristoranti, con le camere e le casse vuote – osserva il manager – ed arrivano proposte di pagamenti dilazionati. Vorrei che non ci fosse la miopia di togliere i pagamenti agevolati”.

Certo il manager riconosce che l’evento è “un grosso danno per il settore, il fatto che un player credibile abbia vissuto queste traversie fa male al nostro comparto, che deve elevare il percepito sulla sicurezza che deve dare il nostro settore”. Caravita osserva che ci sono alcune adv online che hanno costruito un marchio di affidabilità, che tolgono al sistema di garanzia e tutela che noi garantiamo”. s.v.

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